domenica 4 maggio 2008

ritorni

che shock tornare a casa dopo un pomeriggio così.
Ritrovare le cose note, le consuetudini squallide e non perfette, ritrovare le stesse presenze enigmatiche e ineluttabili lasciate all'uscita, con mille speranze in corpo. Improvvisamente l'essere piccolo o grande che eravamo ritorna normale, imperfetto, commisto a tutta questa normalità che ci circonda: libri, disordine, letti sciolti, pavimenti sbreccati.
Che ne è delle risate leggere e dei pensieri intensi, che ne è dei sottili ragionamenti e degli sguardi luminosi? Dispersi in ciottoli e bottiglie, vestiti e gatti di polvere.

Si sarà sentito così anche il ben più noto Ritornatore?

E poi se c'è solitudine è ricercata, selezionata nel tempo delle mie giornate, richiesta quasi - eccetto le zanzare per ora, ma fra poco elimino anche quelle.

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