lunedì 26 luglio 2010

Kubideh Kitchen



Credo che la cucina sia cultura molto più di quello che sembri. Forse ne è dimostrazione che quando si è davvero appassionati di qualcosa si cerca anche di mangiare alimenti in tema. Compreso quelli che bevono succhi di frutta (albicocche?) caldi d'estate dopo aver letto Il maestro e Margherita.

In tutte quelle situazioni in cui non è strettamente necessario per sopravvivere far entrare qualcosa dentro di noi non è un gesto innocuo, ma profondamente culturale e biologico insieme.
Lo sento adesso, mentre guardo mutare le reazioni del mio corpo alla scelta vegetariana, l'ho sentito con minore lucidità quando mi sono adattata alla cucina e al clima inglese, mi sforzo di coglierne i dettagli quando mi fanno da mangiare le persone a cui voglio bene.

Per questo mi sembra bellissima l'iniziativa della Kubideh Kitchen, a Pittsburgh: una piccola cucina che serve cibo da asporto proveniente da paesi in conflitto con gli Stati Uniti.
I paesi si alternano a rotazione, in questo momento la scelta cade sull'Iran e quindi, oltre al Kubideh, piatto tradizionale, si susseguono incontri e cene a tema, una delle quali in collegamento videochat con una cena parallela in Iran.

Anche il design non è male.
Peccato non poter farsi mandare un kubideh a casa!


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